....... e se parlassimo di rugby dipinto di rosa ?
Adesso so che quando si avanza uniti ci sono possibilità di successo.
Adesso so che se non andrò in meta io, ci andrà un mio compagno.
Adesso so che cosa vuol dire rispettare un avversario che è a terra.
Adesso so che potrò cadere e perdere il pallone, ma un compagno sarà pronto a raccoglierlo e a lavorarlo per me.
Adesso so che bisogna avere sempre qualcosa da portare avanti.
Adesso so che si può anche perdere, ma non ci si deve mai arrendere.
Adesso so che per ottenere qualcosa bisogna essere determinati.
Adesso so che correre non vuol dire scappare, ma andare incontro al futuro.
Adesso so che affrontare la vita sarà un gioco da ragazzi e che, se la vita è un gioco, il rugby è una gran bella maniera di viverla!
Mirko Petternella (giornalista)
Tutto è iniziato tre anni fa quando al San Teodoro di Librino cercano Brigantesse. Donne con la passione per il rugby, ma anche curiose principianti o semplici appassionate. Per creare una squadra femminile da affiancare all'esperienza de I Briganti nel campo abbandonato dall'amministrazione etnea e oggi occupato e riqualificato dalla squadra. Una doppia scommessa: non solo quella sociale - di coinvolgere i ragazzini e le ragazzine del difficile quartiere periferico etneo - ma anche quella di portare il rugby femminile in città dove era assente. A guidare il reclutamento è stata Marinzia Sciuto, 38 anni, pendolare del rugby. « Il tipo di background non è importante, che si venga da sport di contatto o dalla danza classica. «Di certo nel primo caso si è avvantaggiati, ma nel rugby servono tante capacità - continua l'allenatrice - Ci sono alcuni ruoli, ad esempio, in cui bisogna essere molto agili e usare il gioco di gambe. Resto convinta che l'elemento più importante sia la motivazione». Il momento più divertente dello sport del terzo tempo. «Il rugby chiede tanto, ma dà tanto. Senti le compagne, il loro sostegno e ti diverti. Dentro e fuori dal campo». Momenti di aggregazione consigliati anche alle timide perché «il rugby ha questo di buono: le persone ti accolgono sempre a braccia aperte, che tu sia uomo o donna».Ma l'idea di allenare ragazzine che poi non avranno una squadra in cui giocare ha spinto Marinzia Sciuto a fare di più e cercare di creare delle vere femminili etnee. Partendo dalla massima serie, ma con l'idea di allargare il progetto a bambine e adolescenti, anche e soprattutto di Librino. «Sta a noi adulte essere per loro dei modelli differenti - conclude l'allenatrice - Perché io sono certa che molti cambiamenti non possano avvenire senza passare dalla donne».
questo sosteva in una intervista colei che ha avuto la giusta convinzione per portare a Catania questo sport, già presente ad alti livelli in campo maschile ma assente per noi donne . Dall' Amatori Catania al Cus ormai non c'è più una sola squadra , categorie , livelli e approcci forse diversi ma in comune la passione. donne, ragazze e ragazzine che levano per allenarsi, trucco , tacchi e abiti femminili, che in campo sono delle vere e proprie furie ma che ripulite dal fango, medicate le ferite, sono sempre donne , belle, accattivanti, sicure o timide come lo erano prima ,ma con tanta determinazione in più. Ci vorrà tempo per superare stereotipi e pregiudizi, è stato così per tutti gli sport dove le donne si sono cimentate in ambiti che da sempre erano considerati solo per uomini, ma credetetemi, è lo stesso per gli uomini che si cimentano in ambiti considerati di pertinenza esclusivamente femminile.. ci vuole il doppio ,o il triplo della determinazione, lo sport ti insegna anche questo : Se hai un sogno non lo abbandonare insisti , soffri, medica ferite e... vai !
Stefania
Il rugby è uno stile di vita. Se la pensi in questo modo, lo puoi vivere come un divertimento. Non è vero che si deve soffrire per giocarlo (Mauro Bergamasco, Naz. Italia)
Il rugby è la poesia del sacrificio (Andrea Lo Cicero, Naz. Italia)
Il rugby è l’unico sport dove i rapporti fuori dal campo sono importanti come quelli dentro il campo (Brad Johnstone)
Il rugby è sempre una storia di vita, perché è lo sport più aderente all’esigenza di ogni giorno: lavoro, impegno, sofferenze, gioie, timori, esaltazioni. Non è uno sport da protagonisti, ma una somma di sacrifici (Luciano Ravagnani)
il rugby è tutto questo ma per noi è anche gioia, divertimento, e tante risate...Stefania